Mercoledì 5 novembre 2008. Data che passerà alla storia perchè giorno in cui è stato eletto il quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti d' America: Barack Obama.
Stamattina, quando ho ricevuto la notizia, la prima cosa a cui ho pensato è stata: "Chissà cosa ne pensa il resto del mondo?!"
Così appena ho potuto ho fatto una breve ricerca, anche perchè ormai ero troppo curiosa, e ho trovato un articolo sul blog della rivista "Panorama" che sembra essere stato scritto apposta per rispondere alla mia domanda:
Obama, le reazioni del mondo alla vittoria
antonio.carnevale
Mercoledì 5 Novembre 2008
Grande attenzione, speranza e apprezzamento. E in qualche caso estrema cautela. Sono di questo tenore i messaggi che il neopresidente Barack Obama ha ricevuto da tutto il pianeta, a cominciare da quando il risultato della sua vittoria non era nemmeno ufficiale.Clima di generale soddisfazione in tutto il Vecchio Continente. L’Europa ha fatto sentire la sua voce con un messaggio di congratulazioni del presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso. Per Nicolas Sarkozy “L’elezione di Barack Obama solleva in Francia, in Europa e nel mondo un’immensa speranza: quella di un’America aperta, solidale e forte che mostrerà di nuovo la via, con i suoi partner, attraverso la forza dell’esempio e l’adesione ai suoi principi”. E rivolgendosi direttamente a Obama ha concluso: “Lei potrà contare sulla Francia e sul mio sostegno personale”.Apprezzamenti per Obama anche dal resto del continente. Il primo ministro britannico, Gordon Brown, ne ha salutato i “valori progressisti” e la “visione per il futuro”. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha assicurato a Obama una “collaborazione piena di fiducia” da parte della Germania. Plauso anche dal premier spagnolo, Luis Rodriguez Zapatero, che commenta: “La vittoria di Obama rende evidente la volontà di cambiamento degli americani”.Intenti di collaborazione anche dalla Cina. Il presidente Hu Jintao ha auspicato che si possa raggiungere un nuovo livello di intesa tra Cina e Usa: “Hanno vasti interessi comuni” ha detto “e condividono la responsabilità di una serie di importanti questioni che riguardano il benessere e la felicità dell’umanità”.Se il premier giapponese, Taro Aso, e il presidente sudcoreano, Lee Myung-bak, mandano messaggi di grande soddisfazione, qualche sfumatura in più compare nelle reazioni dal Medio oriente e dalla Russia. Il premier israeliano uscente, Ehud Olmert, ha ribadito che Israele e Usa hanno la stessa volontà di continuare a rafforzare i loro rapporti per portare avanti la pace e la stabilità nell’area mediorientale. E il presidente dell’Autorità palestinese, Abu Mazen, ha invitato Obama a impegnarsi subito per risolvere il conflitto con Israele. Mubarak, il presidente egiziano, ha mandato al neopresidente un messaggio di congratulazioni per la vittoria elettorale ma anche ricco di attese per un “contributo costruttivo per risolvere il problema palestinese, per la realizzazione di una pace giusta e globale, che è la condizione più importante per la sicurezza e la stabilità in Medio Oriente”. Estrema cautela invece da parte del movimento sciita libanese Hezbollah, che fa sapere: “Obama dovrebbe dimostrarsi più assennato di George Bush, ma aspettiamo che dichiari le sue intenzioni e che si metta all’opera”. L’ufficio politico di Hezbollah e responsabile delle relazioni estere del Partito di Dio ha diffuso una nota in cui specifica: “Noi siamo predisposti all’ottimismo, ma sono gli americani che ora ci devono consentire di essere ottimisti, perché fino ad oggi gli Stati Uniti ci hanno abituato a una politica sempre in favore di Israele. Ora stiamo a vedere”.Quanto alla Russia, l’entusiasmo per la vincita di Obama non è alle stelle. Il capo della commissione esteri del Consiglio della federazione (il senato russo) Mikhail Marghelov non si attende una svolta improvvisa nei rapporti con gli Stati Uniti: “Le relazioni con Mosca non saranno una priorità nella politica estera della nuova amministrazione, almeno nell’immediato”, ha commentato seccamente. Secondo il senatore, citato dall’agenzia Itar-tass, “si sono accumulati troppi contrasti nei rapporti fra i due paesi”. Anche il politologo Viaceslav Nikonov, le cui posizioni sono vicine al Cremlino, parla un “ottimismo moderato sul futuro dei rapporti Usa-Russia” specificando che “è comunque prematuro trarre conclusioni dall’affermazione di Obama, bisogna attendere le nomine ai posti chiave dell’amministrazione per farsi un’idea del futuro delle relazioni bilaterali”.Teheran, invece, non perde occasione per dare l’ultima stoccata a George Bush. “La vittoria di Obama è il risultato del fallimento dell’amministrazione uscente, e del presidente Bush in persona, nel campo della politica estera” ha detto il vice presidente del Parlamento, Mohammad Hassan Abutorabi-Fard. “Obama” ha aggiunto Abutorabi-Fard “può fare uso delle esperienze fallimentari e delle politiche sbagliate di Bush in Medio Oriente per cambiare la sua politica”. “Se gli Usa adottano una politica più in sintonia con la realtà del mondo” ha sottolineato ancora il vice presidente del Parlamento iraniano “possono recuperare il loro ruolo nelle future relazioni con le nazioni della regione mediorientale e con il mondo dell’Islam. E sembra che queste elezioni potranno aprire la strada per una revisione delle politiche del Paese da parte del partito democratico e dello stesso Obama”.
Fonte: http://blog.panorama.it/mondo/2008/11/05/obama-le-reazioni-del-mondo-alla-vittoria
Da quello che ho capito l' Europa si dichiara soddisfatta dell' esito delle votazioni tanto che il presidente francese Sarkozy ha affermato di essere totalmente disposto ad appoggiare Obama e di certo la Germania, la Gran Bretagna e la Spagna non sono da meno.
Di tutt' altro avviso sono i Paesi mediorientali e la Russia.
Il Medio Oriente non sa bene cosa aspettarsi dal nuovo presidente ma quello che è certo è che pretende molto di più rispetto al passato perchè non sempre l' America ha dato tutto quello che poteva dare. Infatti ci si aspetta che Obama riesca definitivamente a portare avanti la pace in favore della stabilità dell' area mediorientale e che possa essere l' artefice di quella svolta capace di risolvere questo problema che si è già protratto per troppo tempo.
La Russia invece si è dichiarata delusa perchè " le relazioni con Mosca non saranno un apriorità nella politica estera della nuova amministrazione, almeno nell' immediato".
Nonostante tutto personalmente credo che dovremmo dare al presidente Obama un po' più di fiducia perchè è inutile giudicare prima di aver capito come intende procedere all' interno del suo piano politico e anche perchè è presidente da neanche un giorno e magari, chi può dirlo, potrebbe stupire il mondo intero (in senso positivo si spera!). In effetti se Barack Obama ha vinto le elezioni con molti più voti rispetto a McCain un motivo ci sarà!
-Claudia-
un mondo a colori
16 anni fa
3 commenti:
Barack Obama per certi versi rappresenta una tappa di un cammino.
Un lunghissimo pellegrinaggio del tutto percorso nel nuovo mondo che ha come partenza la schiavitù e come arrivo la Casa Bianca, quindi il titolo di "capo del mondo libero" come si ama cordialmente definire.
Il primo presidente di colore nella storia del USA è anche il primo passo verso il reale raggiungimento di una maturità nazionale che trascende (e qui mi sento di dirlo, finalmente!) il colore della pelle e l'origine etnica. Oltretutto Mister Obama pare essere un uomo di sani principi e con tanta voglia di fare. Non a caso rientra nella classifica delle 10 persone che potrebbero davvero cambiare il mondo.
Ora però ci chiediamo in quale direzione avverrà questo cambiamento.
Ti sei posta una bella domanda, perché l’America è molto influente nella politica degli altri stati e quindi interessa molto chi governerà la nazione, d’altra parte i cittadini americani hanno già espresso la loro preferenza. Tutto il mondo si aspetta da Obama una politica diversa da quella precedente, indipendente dai giudizi che hanno espresso su di lui.
Per ora possiamo dargli la nostra fiducia, poi si vedrà.
all'elenco di Panorama manacava una posizione da ricordare riguardo l'elezione di Obama: Al Quaeda ha mandato al neopresidente la minaccia di una strage peggiore di quella dell'11 settembre.
che motivo c'è?
Posta un commento